I benefici della pet therapy negli anziani

Mantenere il benessere di corpo e mente con la pet therapy

Prendiamo l’esempio di una persona anziana che viva o abbia un contatto regolare con un cane. Per sua natura, il cane ha bisogno di muoversi e di interagire con chi gli sta a fianco: in questo senso la zooterapia favorisce in primo luogo l’attività fisica, attraverso movimenti semplici come accarezzare l’animale o giocare con lui, oppure stimolando il movimento di tutto il corpo attraverso una bella passeggiata all’aperto. 

Trascorrere del tempo assieme a un cane, di conseguenza, può apportare benefici anche all’apparato cardio-circolatorio e contribuire a mantenere il giusto livello di pressione arteriosa. 

Ma la pet therapy è molto altro. Con l’affetto che ci donano, gli animali riescono ad agire sulla nostra sfera emotiva e a infonderci un senso di benessere e gratificazione. Prendersi cura di un cane o un gatto nella terza età aumenta il buonumore, e allo stesso tempo allontana la sensazione di solitudine e isolamento di cui talvolta soffrono le persone anziane.

Inoltre, il semplice atto di accarezzarlo, sentirlo vicino e osservarlo rappresenta un forte stimolo sensoriale, e contribuisce a riattivare i ricordi del passato.

Pet therapy: co-terapia contro l’Alzheimer

 Quando parliamo di pet therapy come co-terapia per il trattamento di patologie (negli anziani e non), non dobbiamo dimenticare che questa attività è stata riconosciuta nel 2003 come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e successivamente trattata anche all’interno delle “Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA)” del 2015. Naturalmente, gli animali che partecipano alla terapia devono essere preventivamente selezionati e addestrati da un professionista.

La zooterapia viene dunque utilizzata anche nella cura di pazienti anziani affetti da malattie degenerative come il morbo di Alzheimer, al fine di rafforzare e potenziare la terapia già in atto. Per le persone affette da demenza degenerativa, infatti, instaurare un rapporto con un cane permette di ricevere stimoli cognitivi e fisici, che motivano a prendersi cura dell’animale. In generale, la pet therapy aiuta i pazienti che soffrono di Alzheimer a migliorare l’umore e a tenere a mente alcune attività ripetitive come il nutrire e il portare a spasso l’animale.

Visti i numerosi benefici della pet therapy in terza età, anche la nostra comunità alloggio ha avviato un progetto di zooterapia adottando un gattino di nome Leone, che ha già portato tanta allegria e vivacità ai nostri ospiti!