Come gestire i genitori anziani: i nostri consigli
Prendersi cura dei genitori anziani può essere una vera sfida. Ecco alcuni consigli per affrontarla al meglio
Prendersi cura dei propri genitori anziani non è sempre un compito facile. Con l’avanzare dell’età aumenta talvolta la necessità di assistenza, ma il tempo a disposizione rimane sempre lo stesso.
Quando si accudisce una persona anziana, tra le tante cose da fare ci sono la spesa, le commissioni, le visite mediche, ma anche le faccende domestiche, la preparazione dei pasti e la gestione dei farmaci. Tenere tutto sotto controllo – il lavoro, la vita personale, i figli e i propri genitori anziani, specie se difficili da gestire – può diventare allora una vera sfida.
Ecco perché abbiamo raccolto qualche informazione che speriamo possa essere d’aiuto a chi sta vivendo una situazione delicata e non sa come fare per gestire un genitore anziano.
Una statistica tutta al femminile
Partiamo da un dato di fatto. Secondo i dati dell’Istat relativi al 2018, in Italia sono quasi 3 milioni le persone impegnate nell’assistenza di parenti malati, disabili o anziani. In particolare sono le donne a prendersi cura dei propri familiari, con una percentuale quasi doppia rispetto a quella degli uomini: parliamo infatti del 9,4% contro il 5,9%.
Tra le persone appartenenti a questa categoria, poi, 4 su 10 hanno un’occupazione e pertanto sono costrette a dividersi tra la cura dei propri cari e il lavoro, con la conseguente riduzione del tempo libero e le rinunce che questo può portare a fare.
La presenza di personale medico e infermieristico h24 caratterizza invece le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). Come suggerisce il nome stesso, le RSA hanno uno scopo principalmente sanitario: gli ospiti delle RSA infatti hanno bisogno di un livello di assistenza e di cure più costante rispetto a quanto avviene nelle case di riposo e nelle comunità alloggio, perché il grado di non-autosufficienza dei pazienti va dal moderato al grave.
Infine, le case famiglia per anziani. Queste strutture hanno dimensioni molto ridotte rispetto a una comunità alloggio – al loro interno possono soggiornare infatti fino a 6 persone – e accolgono ospiti che necessitano di un basso livello assistenziale, dunque sostanzialmente autosufficienti.
Le responsabilità dei figli verso i genitori anziani
Ma quali sono esattamente le responsabilità che i figli hanno nei confronti dei propri genitori anziani?
La legge fa riferimento in particolare agli aspetti più pratici che l’assistenza a una persona anziana può comportare. Secondo l’articolo 433 del Codice Civile, i figli sono tenuti infatti a fornire ai propri genitori anziani gli alimenti, ovvero la somma di denaro necessaria al loro sostentamento. Questa forma di sostegno deve essere garantita nel caso in cui i genitori non dispongano dei mezzi per sostentarsi da soli, per motivi economici, o non riescano a farlo, ad esempio per motivi di salute.
Chiaramente, oltre ad assolvere a doveri fondamentali come quello appena visto, ci sono tanti altri strumenti che i figli hanno a disposizione per garantire salute e benessere dei propri genitori anziani, anche in situazioni difficili. E giunti a questo punto torniamo allora alla domanda che ci siamo posti all’inizio dell’articolo: come fare per gestire i genitori anziani?
I capricci e i rifiuti degli anziani
Ogni situazione familiare è un mondo a sé ed è difficile oltre che poco utile generalizzare. Ci sono anziani che devono affrontare una disabilità fisica, ad esempio la difficoltà a camminare, altri che sono invece colpiti da malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer.
Tuttavia, una problematica piuttosto comune che si presenta durante l’accudimento delle persone anziane è il rifiuto di queste ultime a ricevere l’assistenza e le cure necessarie. Un esempio può essere semplicemente negare di avere bisogno di aiuto a svolgere attività quotidiane come lavarsi o cucinare, che agli occhi di chi assiste può sembrare un puro capriccio. Un’altra situazione piuttosto frequente è il rifiuto di un aiuto esterno, come può essere un/una badante o un servizio di assistenza.
Dal punto di vista emotivo non tutti riescono a scendere a patti con la propria età e con la necessità di dipendere da altre persone, in special modo se si tratta dei figli. Rifiutare le cure dei propri familiari può essere allora un modo per affermare l’attaccamento alla propria indipendenza, ed esprimere la difficoltà ad accettare i mutamenti che la vecchiaia porta con sé.
D’altra parte, il passaggio dal ruolo “tradizionale” di genitore a quello di anziano bisognoso di assistenza può essere doloroso anche per i figli stessi. A volte si viene assaliti dai sensi di colpa del non riuscire a fare abbastanza, o di percepire i propri genitori soltanto come un peso. In generale, la perdita di autosufficienza è una situazione complessa da gestire sia per i figli che per i genitori.
Quali soluzioni?
Per prima cosa è consigliabile non farsi prendere dallo sconforto. Gestire un genitore anziano può essere frustrante, specialmente in presenza di comportamenti aggressivi o in caso della perdita di memoria, che talvolta porta all’esasperazione.
Di fronte a certe situazioni provare rabbia è normale; allo stesso tempo è utile soffermarsi a ragionare sui motivi che scatenano questo sentimento, che non sempre dipendono dalla volontà della persona assistita. La malattia, i medicinali e lo stesso sconforto del genitore possono essere la causa involontaria di un comportamento scontroso o aggressivo che, pur rimanendo difficile da gestire, lo rendono un po’ più comprensibile.
Un altro consiglio che possiamo dare ai figli di genitori anziani non autosufficienti è quello di cercare di farli sentire importanti all’interno della famiglia. Uno dei problemi principali per gli anziani in questi casi, come abbiamo visto, è proprio la frustrazione di non poter più dare il proprio contributo al nucleo familiare e più in generale di sentirsi utili. Coinvolgerli nelle discussioni, nelle decisioni e anche nei momenti di svago della famiglia, come guardare un film tutti insieme o giocare a carte, può essere un buon modo per dare importanza al loro ruolo tra le mura domestiche.
Se però nonostante gli sforzi e i tentativi la gestione del genitore anziano diventa troppo complessa, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perché le condizioni di salute peggiorano o per qualsiasi altro motivo, non rimane che affidarsi ad un aiuto esterno.
Trovare una struttura adatta alle esigenze del proprio genitore può rappresentare allora la soluzione giusta all’impossibilità di assisterlo/a, e ritrovare l’equilibrio familiare. Tra le tante tipologie di strutture per anziani esistenti, le comunità alloggio come la nostra, ad esempio, offrono un servizio di assistenza su misura per le persone autosufficienti o parzialmente tali, con una forte attenzione al benessere della persona e al mantenimento delle sue capacità residue. Contattaci per saperne di più.
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