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Prevenzione cadute anziani. Linee guida e consigli

Gen 19, 2023Benessere degli anziani

Analizziamo le cause e scopriamo le linee guida dell’ISS per prevenire le cadute in terza età

Secondo i dati riportati sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, si stima che nel 2002 circa il 28% della popolazione italiana con 65 anni o più sia caduta, principalmente in casa (il 60% del totale). Il rischio di caduta poi aumenta con l’avanzare dell’età, specialmente dopo i 75 anni. Benché risalgano a una ventina di anni fa, queste cifre evidenziano l’alta incidenza del fenomeno e la necessità di arginarlo con azioni di prevenzione cadute negli anziani.

Cadute anziani: quali sono le cause?

Le cadute non sono mai piacevoli. Quando però avvengono nella terza e quarta età spesso portano con sé conseguenze più gravi, ad esempio problemi di mobilità, fratture (dell’anca, del femore, del polso) e maggiori rischi di contrarre altre patologie.  

I motivi dietro una caduta possono essere tanti, e sono stati oggetto di molteplici studi. Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità riporta le principali cause di questa problematica, che nella maggioranza dei casi è legata a tre fattori ben precisi. Teniamo però presente che non è sempre possibile individuare una sola causa scatenante, perché per certi anziani la caduta può dipendere da un insieme di condizioni fisiche e cognitive che interagiscono tra di loro.

1. Cadute accidentali e legate all’ambiente domestico

Il fattore che incide di più sulle cadute degli anziani è il caso, e in parallelo il luogo in cui si vive. L’ambiente domestico può infatti presentare alcuni pericoli di cui non sempre si è consapevoli e che possono provocare cadute accidentali, come i tappeti, i pavimenti bagnati o lucidati con la cera, il piatto della doccia e l’illuminazione scarsa.

In questa prima casistica rientrano anche i casi in cui i rischi presenti nell’ambiente domestico favoriscano una predisposizione già presente nell’anziano, che può avere riflessi meno pronti semplicemente per via dell’età o per condizioni patologiche pregresse, come un calo della vista.

2. Problemi nella deambulazione

Il secondo fattore che contribuisce alla caduta è legato alla perdita di forza muscolare e ai problemi nel camminare. Ciò può dipendere semplicemente dall’età e dalla difficoltà nel mantenere l’equilibrio che a volte porta con sé, oppure a patologie muscolo-scheletriche o di altra natura. In altri casi può essere dovuto anche alla mancanza di attività fisica, ad esempio perché la persona è rimasta allettata per un lungo periodo, e alla conseguente difficoltà di movimento.

3. Capogiri e vertigini

Tra le cause che portano più spesso alle cadute degli anziani ci sono poi i capogiri e il senso di vertigine. Questi sintomi possono dipendere da una molteplicità di patologie, e in alcuni casi persino dai farmaci che si stanno assumendo.

Certo, i fattori che provocano le cadute non si esauriscono qui. Pensiamo ad esempio all’osteoporosi, una malattia dell’apparato scheletrico che colpisce soprattutto le donne in menopausa e che aumenta la fragilità delle ossa. D’altra parte, anche i fattori psicologici possono avere un impatto non indifferente sugli anziani, specialmente nel caso in cui siano già caduti. Capita infatti che per prevenire una nuova caduta l’anziano si muova in maniera anomala e troppo prudente, e di conseguenza non usi la propria forza muscolare al massimo delle capacità, un atteggiamento che può provocare ulteriori cadute.

Prevenzione cadute anziani, le linee guida

La prevenzione delle cadute nelle persone anziane è possibile se cerchiamo di seguire alcune regole fondamentali: questo è il messaggio lanciato dal Ministero della Salute attraverso le sue linee guida per la Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani. Di seguito riassumiamo le raccomandazioni principali per contenere il rischio di caduta nella terza età:

  • Check-up clinico dell’anziano

Uno dei primi step per valutare gli effettivi rischi di caduta di un anziano è la visita da parte di uno o più specialisti, che riconoscano le eventuali problematiche presenti. Un check-up di questo tipo comprende ad esempio l’osservazione dell’equilibrio, delle capacità motorie e della forza muscolare, ma anche la presenza o meno di difetti di vista e di declino cognitivo. Se la condizione clinica lo consente, durante la valutazione il medico potrebbe inoltre consigliare di ridurre o interrompere eventuali terapie psicotrope in corso (antidepressivi, tranquillanti ecc.), che talvolta possono aumentare il rischio di cadere.

  • Fare esercizio fisico 

Per migliorare il tono muscolare e l’equilibrio gli esperti consigliano di svolgere attività fisica regolare. Secondo le linee guida dell’OMS, gli over 65 dovrebbero praticare un’attività fisica moderata per almeno 2.5  – 5 ore a settimana.

  • Rischio domestico e intervento di sicurezza

Come abbiamo visto, la presenza di pericoli nelle abitazioni degli anziani può moltiplicare il rischio di caduta. Attenzione allora ai tappeti (meglio eliminarli o dotarli di antiscivolo), alle scale, che devono essere ben illuminate e preferibilmente dotate di corrimano, all’illuminazione in generale, agli oggetti fuori posto e alle superfici potenzialmente sdrucciolevoli: i piatti delle docce e delle vasche (meglio rivestirli con tappetini antiscivolo) e i pavimenti sconnessi o lucidati. Inoltre è buona regola indossare sempre scarpe che fascino bene il piede, così da evitare che si sfilino mentre si cammina o che intralcino il moto.

  • Informare

Ultima raccomandazione, ma non meno importante, è quella di informare gli anziani sui comportamenti da tenere e evitare per ridurre il pericolo di caduta, e sulla sicurezza in ambito domestico.

 

Queste sono le principali azioni di prevenzione cadute anziani raccomandate dal Ministero; per qualsiasi approfondimento rimandiamo al documento ufficiale.

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