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Come aiutare gli anziani soli. Cosa fare per contrastare l’isolamento sociale

Giu 14, 2023Benessere degli anziani

Quali sono le conseguenza di una solitudine prolungata? Leggi come aiutare gli anziani ad uscirne

Secondo un rapporto dell’Istat sugli over 75 del 2020, circa il 49% delle donne e il 22% che hanno superato la soglia dei 75 anni vivono soli, specialmente nelle aree metropolitane. Ma non sempre ciò equivale a una situazione di isolamento: i dati dell’Istat affermano infatti che il 60% degli anziani vive nello stesso comune dei propri figli, e dunque ha maggiori probabilità di ricevere visite frequenti. 

Nei casi in cui però la persona anziana si trovi effettivamente priva di una rete sociale di supporto oppure sia lontana dai propri affetti, possono insorgere problemi che interessano sia la sua sfera fisica che cognitiva. Vediamo allora nello specifico quali sono le possibili conseguenze di uno stato di solitudine prolungata, e come aiutare gli anziani soli concretamente.

Anziani soli in casa, quali conseguenze

Per capire come aiutare gli anziani soli dobbiamo fare luce su quali possono essere le cause di tale condizione.

La solitudine spesso non è una scelta individuale, ma la conseguenza di uno o più fattori. Ci sono anziani che rimangono da soli perché non più in grado di uscire a causa di problemi di mobilità, o della perdita di indipendenza associata a una malattia.

In altri casi, la morte del coniuge e/o la lontananza da amici e parenti può incidere in maniera significativa sulla loro socialità; oppure non ci sono figli a cui chiedere aiuto e le amicizie sono andate perdendosi nel tempo. Un ulteriore fattore di rischio isolamento è il luogo in cui si vive: se l’anziano o l’anziana risiede in aperta campagna o in un paesino di montagna disabitato, ad esempio, le sue possibilità di interazione probabilmente saranno ridotte.

Da non sottovalutare poi la solitudine percepita, che si presenta quando la persona anziana si sente comunque sola e isolata nonostante viva con qualcuno o abbia delle frequentazioni. Tutte queste situazioni possono avere conseguenze negative in tarda età, che incidono sul benessere psico-fisico della persona.

Di quali conseguenze stiamo parlando?

Anzitutto sullo stato d’animo: l’assenza o la sporadicità delle relazioni unita alla mancanza di stimoli può portare a provare emozioni negative come la tristezza, la frustrazione e alla difficoltà nel trovare un senso alle proprie giornate.

Non è raro che la solitudine possa favorire dunque l’insorgere della depressione negli anziani e persino di malattie neurodegenerative come la demenza. Uno studio della rivista americana Neurology, riportato dalla Fondazione Umberto Veronesi, ha osservato come l’isolamento sociale abbia degli impatti concreti sul cervello, in particolare sulle aree responsabili di apprendimento e memoria. Le persone anziane che si trovano in tale condizione avrebbero pertanto il 26% di rischio in più di sviluppare un decadimento cognitivo rispetto a chi non vive in isolamento, il che può tradursi in demenza.

Gli effetti più evidenti della solitudine interessano quindi l’aspetto cognitivo, ma anche la salute fisica può risentirne. Lo stress da isolamento può causare infatti ipertensione e disturbi del sonno, oltre ad abbassare le difese immunitarie. Occorre poi considerare che il decadimento fisico può portare a un maggior rischio di incidenti domestici (ad esempio cadute), che in uno stato di isolamento diventano ancora più pericolosi. Per permettere loro di chiamare i soccorsi in tempi brevi, meglio dotare allora la persona anziana di un dispositivo salvavita.

Anziani soli in casa, cosa fare

Considerati i principali rischi dell’isolamento sociale, come aiutare allora gli anziani soli?

La sfida più grande per un figlio, un parente o un amico di una persona anziana sola è stimolarla a ricostruire la propria socialità, con l’obiettivo di ricreare una situazione di benessere soprattutto per sé, ma anche per la propria famiglia. Vediamo allora quali potrebbero essere i possibili stimoli per aiutare l’anziano/a a uscire dal suo stato di solitudine:

  • Trascorrere del tempo con lui/lei. Sembra l’opzione più scontata, ma andare a trovare la persona cara e trascorrere un po’ di tempo insieme a lei può fare davvero la differenza. Compatibilmente con i tuoi impegni potresti farle visita un po’ più di frequente, portarla fuori a sbrigare qualche commissione o semplicemente a fare una passeggiata. In una condizione di isolamento, avere qualcuno con cui chiacchierare è un’opportunità molto preziosa, specialmente se si tratta di un volto noto;

  • Aiutarli a costruire una rete sociale, ad esempio contattando il centro ricreativo per anziani più vicino a loro per conoscere le loro attività e spronarli a partecipare e socializzare con persone nuove, magari semplicemente giocando a carte con loro; oppure stimolarli a coltivare un orto comunale, che oltre ai benefici derivanti dall’attività fisica permette anche di ampliare le proprie conoscenze;

  • Stimolare gli interessi personali. Le attività ricreative consentono di assecondare le proprie passioni, e soprattutto di stare in compagnia. A seconda delle sue inclinazioni e delle sue capacità potresti incoraggiare la persona anziana a iscriversi a uno sport, a un corso di ballo, di cucina o di pittura, all’Università della terza età o a un gruppo di lettura;

     

  • Adottare un animale domestico. Un’altra idea da considerare per migliorare lo stato d’animo della persona sola è il contatto con un animale. Se le condizioni dell’anziano lo permettono, potreste decidere ad esempio di adottare un gatto o un cagnolino: è infatti ampiamente documentato che prendersi cura di un animale apporta notevoli benefici al benessere psico-fisico degli anziani, oltre a permettergli di uscire di casa più frequentemente (pensiamo al caso di un cane) e aumentare di conseguenza le probabilità di stringere nuove amicizie.

In questo articolo abbiamo analizzato le varie soluzioni possibili al tema “come aiutare gli anziani soli”. Nonostante le strade da percorrere siano molteplici, talvolta favorire la socializzazione può risultare difficile, soprattutto se in presenza di ostacoli fisici. Se la persona anziana non è completamente autosufficiente e prendersi cura di lei diventa un impegno troppo gravoso potresti rivolgerti a una comunità alloggio come la nostra, che oltre al servizio di assistenza offre anche una rosa di attività ricreative studiate su misura per gli ospiti.

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